Senza un soldo a Parigi e Londra - G Orwell - Un Libro
- Marcello Moscatelli
- 5 nov 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Dentro il mondo dei poveri.
Una descrizione dall'interno di un mondo a parte
che le persone perbene non sospettano nella sua complessità e articolazione.
La miseria che accorcia le prospettive
a pochi giorni o anche meno
al cibo e poco più
ai pochi denari più preziosi che i milioni per un milionario
alla stratificazione sociale che pure esiste all'interno
che c'è povero e povero.
E la miseria dei sentimenti e dell'erotismo
che ad un vagabondo le donne sono precluse
per lo più perfino le prostitute.
Arrabattare la vita alla meno peggio
senza presente e senza futuro
con le attività più varie
lecite e illecite.
E il povero è nemico del povero
per lo più.
E c'è anche una povertà di chi lavora
in cambio solo di una sopravvivenza
poco più che bestiale
e anche qui regole non scritte e gerarchie
in cui tutti disprezzano tutti
e tutti amano sentirsi superiori a qualcuno
e vagabondi che disprezzano i vagabondi
come se essi stessi non lo fossero.
E l'indigenza che ostacola la coscienza sociale
e l'unione tra poveri
che hanno più pressanti esigenze quotidiane.
E mai mangiare in un ristorante di lusso
impara chi sa cosa succede dietro le quinte.
Le parti più deboli sono quelle in cui l'autore
riflette esplicitamente sulla povertà
in termini sociopolitici
appaiono come fuori registro
sovrapposte artificiosamente in una narrazione autoesplicativa
che non ne avrebbe bisogno.
Ma testimoniano proprio queste parti
di una presa di coscienza e di un impegno
che si vedranno meglio nelle opere più mature
e nella biografia stessa dell'autore.
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