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  • Marcello Moscatelli

Strutture senza centro - Derrida

Prendiamo spunto da una fondamentale intuizione di Derrida.

La cultura è sempre stata strutturalista.

Definire strutture è infatti sinonimo di fare cultura.

Ma noi parliamo di strutturalismo solo da un certo momento in poi.

Dal momento in cui accade una cosa fondamentale.


Lo strutturalismo tradizionale ha sempre avuto un centro.

Il centro orientava la struttura, le conferiva forma e senso

ma al tempo stesso ne limitava fortemente le possibilità di costruire intrecci.

E al tempo stesso il centro era un nucleo permanente, stabile, sempre eguale a sé stesso

insomma, il centro non era una struttura ma un ente.


Ebbene noi parliamo di strutturalismo quando accade che anche il centro diventa una struttura, parte integrante della struttura che governa, e dunque quando, perciò stesso, cessa di essere il centro.


Ed ecco che allora abbiamo a che fare con strutture senza centro, che sono l'idea forte dello strutturalismo contemporaneo. Ciò che ne fa un superamento della Metafisica.


Note sparse attorno a queste note di Derrida.


1) Lo Strutturalismo classico, quello di Saussure, è già in sé un postrutturalismo


2) La struttura senza centro è il Rizoma di Deleuze e Guattarì


3) La struttura senza centro ci parla di una cultura senza centro ma anche di una società senza centro. Dunque senza Politica, dunque senza Stato, dunque dell'Anarchia.


4) Struttura senza centro - Rizoma - Enciclopedia - Labirinto - Rete - Orizzontalità


5) Come amavo dire un tempo (Si mi autocito) dobbiamo passare da Marx-Lenin-Mao a Nietzsche-Dada-Derrida. Ottimo da scandire nei cortei. Ha ritmo

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