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  • Marcello Moscatelli

Troppo Tardi

Rilassati rilassati rilassati.

La Tele trasmette qualcosa.


Potevi fare l'attore.

Volevi fare l'attore?

Teatro, meglio.


Ma intanto ti attendono pile di piatti da lavare e faccende su faccende da sbrigare.

E la Poetica di Aristotele.


Ti ammalerai se non riesci a dormire.


Adattati adattati adattati.


Cala la maschera, gela gli occhi. Che nulla traspaia.

Fare quello che ti dicono fare quello che si aspettano.


Non eri mica il primo della classe.

Non eri mica un individuo.


Confuso nella terra di mezzo dei senza infamia e senza lode, potrebbe fare di più, è intelligente ma non si applica.


Troppi consigli troppi divieti. Troppi "Per il tuo bene".

E correvi il rischio di ferire, con la tua sola consistenza.


Anonimo impersonale disindividuo.


E l'inno dell'Unione Sovietica riscalda l'auditorium con l'Armata Rossa.

Bambino era stato bambino. Un'infanzia così. I giusti traumi al momento giusto. Ma niente di che.


E le intenzioni sono sempre buone.

Non diventare una testa calda. leggi buoni libri. Edificanti.

Edificanti.


Non volevo essere edificato.


Casi clinici scorrono sotto occhi freudiani.


Si parla e si ascolta, ma niente significa quello che significa.

Significa sempre qualcos'altro. e tu lo sai benissimo, ma non sai di saperlo.

E te lo fa sapere uno che non lo sa.


Veglia sonno e fastidiosi brusii.

Annotare perfette citazioni.

Che vuoi fare da grande?

Ma non è una domanda, è un ordine.

devi volere quello che voglio io.

E devi rispondere tu come volevo rispondere io.

E io devo rispondere a me stesso.

Ma me lo devi dire tu.


E Robespierre tagliava le teste

e qualcun altro diceva "Meglio contarle"

e i Pink Floyd dicono

c'è qualcuno nella mia testa ma non sono io.


E i medici ne sono al corrente.

Rilassati rilassati rilassati.

Prendi la pillola.

Segui la terapia

e cantano Curami Curami Curami...

E che vuoi fare da grande?


Adattati o muori.

Cala la maschera e gela gli occhi.

Che non ti riconoscano.

E scherza coi fanti e lascia stare i santi

e non avere ragione se il governo ha torto

e lascia stare le cattive compagnie.


E lei la incontrò troppo presto. Ragazzino.

E aveva gli occhi lucenti, e questo lo colpiva.

Come non ci fosse alcun problema.

E al bene non era preparato.


Cerimonie religiose per mummie imbalsamate lo reclamavano.


E Maestre severe.


E aveva circa 15 anni, poco più poco meno.

Troppo presto troppo presto troppo presto.

E' sempre troppo presto.

E quando non è più troppo presto.

E' troppo tardi.





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