Anticlassica - Le Arti come Energia
- Marcello Moscatelli
- 31 mag 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Duplice è la posizione classica sulle arti.
Platone condanna la Mimesi perché allontana dalla Verità
e scatena passioni volgari e irrazionali
e nel suo carattere democratico
si livella verso il basso.
Aristotele assolve le Arti perché consentono
attraverso la rappresentazione
di scaricare le tensioni nella catarsi
in forma socialmente accettabili.
Le due posizioni hanno un elemento in comune.
L'arte ha la capacità di agire sulle emozioni.
Platone teme questa potenza
Aristotele dice che è innocua anzi benefica per la pace sociale.
Ma Dada ci dice che l'Arte è Vita, e sulla Vita deve agire.
Artaud ci dice che il Teatro deve liberare le passioni e scatenarle.
Sartre cerca di operare sulla realtà del conflitto
con la Letteratura e la Filosofia.
Prima ancora Spinoza dice che la Potenza deve essere liberata
Insomma emerge nel contemporaneo una visione anticlassica delle Arti e della Cultura
Le Arti come energia trasformatrice
la cui capacità di operare sulle emozioni
non va né temuta né disinnescata ma esaltata.
Le Arti come potenza sovversiva
forma della prassi
catalizzatore di energie sociali sovversive a loro volta.
L'Arte come Energia. Potenza. Sovversione. Liberazione.
Oltre il classico verso il futuro
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