Del Postmoderno
- Marcello Moscatelli
- 18 mar 2020
- Tempo di lettura: 2 min
1) Vengono meno le grandi narrazioni onnicomprensive. I Macrodiscorsi si frammentano, potremmo dire si decostruiscono, nei loro elementi costitutivi minimi che a questo punto si intrecciano liberamente e non più in una unica forma dogmatica e generano una illimitata quantità di discorsi diversi e in continuo divenire. Dunque essere marxisti nel Postmoderno, ad esempio, si può ancora, ma in modo radicalmente diverso.
2) Viene meno l'Episteme. Perché l'Episteme riposa sulla coerenza della logica e Godel ci ha spiegato che la logica è incoerente in sé e genera conseguenze incoerenti. A questo punto ogni discorso diventa narrazione e la stessa scienza deve rinunziare all'episteme e divenire un discorso narrativo.
3) La realtà fondamentale cessa di essere la realtà fisica ma diventa l'insieme delle infosfere che stanno nella infosfera universale che contiene tutti i discorsi. Questa inversione è anticipata da Nietzsche (Non ci sono fatti, solo interpretazoni), Duchamp (Arte è ciò che diciamo Arte, generalizzando realte è ciò che diciamo reale), Debord (Lo Spettacolo diventa reale e la realtà un riflesso dello spettacolo).
4) Il soggetto si frantuma, fuori dalle ideologie e dentro un intreccio mutevole e contraddittorio di discorsi interni alla mente e tra menti diverse, il soggetto cessa di essere unitario. Freud, Joyce.
5) L'infosfera rizomatica assume di volta in volta una configurazione particolare che costituisce uno stato di cose. Questa è la forma che la decisione assume nella società postmoderna. Interazioni tra singolarità singole e aggregate genera spontaneamente stati di cose. La decisione politica è superata.
Le caratteristiche suvviste creano una configurazione socioculturale inedita nella quale noi siamo e che richiede un cambio di paradigma, cioè della forma del pensiero. Si può essere ancora apocalittici o integrati, ma dentro a questa configurazione. Contro questa configurazione è un sogno reazionario irrealizzabile che congela energie critiche anziché liberarle e renderle efficaci.
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