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PopArt - Note

  • Marcello Moscatelli
  • 9 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

1) Dada intreccia arte e vita, opera e oggetto fino a cancellare la differenza. Con Duchamp l'oggetto diventa opera non in virtù di un lavoro tecnico dell'artista ma di un lavoro concettuale di decontestualizzazione/ricontestualizzazione che modifica il punto di vista del lettore.


2) NeoDada riprende Duchamp, ma mentre nel primo vi è un intento di innovazione e demistificazione e critica soggettiva nel secondo vi è una identificazione con l'oggetto. Tuttavia l'oggetto non è nemmeno assunto in maniera acritica, esso viene posto all'attenzione del lettore scegliendolo tra gli oggetti familiari, consueti, ordinari, banali e proprio per questo induce il lettore dell'opera a guardare l'ordinario con uno sguardo diverso. A reinterpretare l'oggetto e il suo contesto e la realtà. Il lavoro critico è affidato al lettore.


3) PopArt riprende NeoDada e assume l'immensa raccolta di merci come suo tema. Le merci sono gli oggetti in vendita, le immagini, i fumetti, la pubblicità... Questa immensa raccolta di merci che attraversa la Metropoli, e la Metropoli stessa, viene assunta come la nuova realtà sociale, che viene assemblata in forma di Collage o dalla quale viene estratto un elemento paradigmatico, o che viene semplicemente presentata nella forma dell'oggetto stesso, alla Duchamp. E' un attraversare il territorio della modernità consapevoli che il discorso sullo spettacolo passa oggi dentro lo spettacolo e non contro di esso. Anche la critica dello spettacolo sta dentro allo spettacolo. Ed ecco che l'integrazione degli artisti Pop nella società dei consumi, della società di massa, nella quale alla riproduzione infinita di merci omogenee e seriali corrisponde la produzione di un soggetto impersonale, anch'esso omogeneo e seriale, esposto alle stesse esperienze e agli stessi comportamenti, è una integrazione relativa. Essi ci dicono che questa è la realtà, non ci dicono affatto che questa realtà è giusta. La sottopongono all'attenzione per suscitare una riflessione. Esattamente come il NeoDada. PopArt è democratica, non si propone come un punto di vista politico, ma come un catalizzatore. Intensifica l'esperienza sociale per suscitare su di essa una interrogazione, il cui esito è aperto.


4) Dada-NeoDada-PopArt. Un percorso dentro l'intreccio di arte e vita, oggetto e rappresentazione, società e cultura che non ha ancora finito di dire ciò che ha da dire. Un percorso variegato che vede una evoluzione che tuttavia non è obbligatorio seguire nei suoi esiti più recenti. Nulla vieta di apprezzare Warhol e al tempo stesso pensare che ha ragione Duchamp.


(Cfr.Alberto Boatto. Pop Art)

 
 
 

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