Sul Memoriale di Volponi
- Marcello Moscatelli
- 22 mar 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Reduce dalla guerra e dalla malattia torna a casa e cerca di ricominciare.
Entrato a lavorare in fabbrica la salute di Albino Salluggia si compromette.
Non è chiaro se il Medico della fabbrica veda una malattia esistente o la generi lui stesso diagnosticandola.
Non è chiaro se il protagonista maniacalmente attento alla sua salute provochi egli stesso la malattia per via psicosomatica.
Fatto sta che la condizione si aggrava, ricoveri in sanatorio, terapie e il male migliora ma non scompare mai.
Convinto di essere vittima di un complotto ai suoi danni Salluggia cerca di svincolarsi dalla morsa ma ogni tentativo è inutile.
La fabbrica E' la malattia.
E il processo di guarigione forse comincia il giorno che il nostro protagonista, senza esservi tenuto, invita i lavoratori allo sciopero.
Qui il libro termina. Finale aperto.
La Fabbrica, i Medici, la Malattia.
Attorno a questi tre perni ruotano come detto le vicende del libro.
In un insieme dove tutto appare come un complotto e la fabbrica da ancora di salvezza diventa un buco nero che risucchia a spirale il protagonista.
Le vicende si ripetono attraverso ogni tentativo di cambiamento, o anche si aggravano vieppiù.
Ma il protagonista non è l'unico ad ammalarsi.
Altri personaggi si ammalano e muoiono, anch'essi vittime di errori medici.
Ma è l'Uomo che si ammala in fabbrica.
Anche chi sembra più sano in realtà reca con sé una sofferenza profonda destinata forse a generare una malattia fisica.
La rivolta, sembra concludere l'Autore, è l'unica soluzione che si può tentare.
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